Immerso nel verde del paese di Piano di Mommio, troviamo il parco archeologico della Buca delle Fate, località dalla quale parte la nostra escursione, le cui origini risalgono a circa 40 mila anni fa, come dimostrano i reperti trovati nella Buca delle Iene e del Capriolo all’interno del parco, e proprio dai reperti di questi animali rinvenuti nelle grotte derivano i loro attuali nomi. Dobbiamo un ringraziamento ai volontari del paese che ne hanno valorizzato l’importanza e che tutt’ora mantengono l’area accogliente e percorribile. Nel corso delle varie ere il territorio ha subito profonde variazioni; il livello del mare era più basso di oltre cento metri rispetto ad oggi e la linea costiera era arretrata di circa 1.500 metri per cui anche la vegetazione risentiva dell’influsso dell’aria di mare. Dopo la breve camminata nel sentiero all’interno del parco, dove possiamo ammirare anche la Buca delle Fate Sud, la Buca delle Fate Nord e la Buca di Fondineto, percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, lungo la quale troviamo una casa dai caratteristici infissi azzurri; questa casa faceva parte del possedimento della nobile famiglia del Commendator Palma di Castiglione la cui proprietà si estendeva fino alla casa rossa di Piano di Mommio, in località Vallero.

Proseguiamo la nostra escursione ed arriviamo al paese di Mommio Castello; ci soffermiamo sulla piazzetta dove troviamo una pietra di marmo bianco che riporta quanto segue:

L’alpe di Mommio un pallido velame

D’ulivi effonde al cielo di Giacinto,

come un colle dell’isola di Same

o di Zacinto

 

Questi brevi versi, contenuti nelle Laudi del cielo, della terra, del mare e degli eroi, ci fanno ricordare che il poeta Gabriele d’Annunzio soggiornò in questo angolo di paradiso immerso nel verde.

Ma la vera sorpresa del borgo è costituita dall’antica chiesa di Sant’Andrea Apostolo, costruzione di origine medioevale della quale abbiamo notizie sin dal 1234 e che sembra sia una delle sette chiese fatte edificare dalla contessa Matilde di Canossa. Originariamente la cappella faceva parte del complesso del castello, di cui oggi non rimangono che piccole tracce, ed in seguito divenne la chiesa del paese dove, nel corso dei secoli, vennero eseguiti i dipinti che tutt’ora possiamo ammirare.

Parliamo brevemente della storia del castello: i Lucchesi, durante l’incursione in Versilia del 1198, assediarono il castello di Mommio che era di proprietà di Veltro dei nobili di Bozzano.

Per salvaguardare i suoi possedimenti Veltro si impegnò a distruggere il castello e, come ricompensa, gli venne data una grossa somma di denaro che servì ad edificare la già citata chiesa di sant’Andrea Apostolo. Girando per le strade del piccolo borgo possiamo vedere di bassorilievi in marmo bianco risalenti al 1700.

testo redatto da Federica Giannecchini.

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